La Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria alla cugina Elisabetta è la festa di chi riceve il dono di poter cantare la propria vita perché finalmente la vede sotto la giusta luce. Infatti il nostro vero problema è che ci convinciamo di cose sbagliate sulla nostra esistenza a partire da deduzioni che nascono dalle cose che ci è capitato di vivere. Così un dolore è solo una disgrazia, una fatica è solo una sfortuna, una persona incontrata è solo casuale, e così via.

Diamo tutti una lettura parziale e distorta di quella che è la nostra storia, e questo blocca in noi il sentimento più bello della vita, cioè la gratitudine. Maria andando a casa di Elisabetta non solo porta gioia ma riceve essa stessa gioia, perché misteriosamente proprio a casa di questa sua parente avverte che tutta la sua vita non è la somma di eventi casuali, ma un susseguirsi di eventi provvidenziali che le appaiono finalmente come l’evidenza dell’Amore e della predilezione che Dio ha avuto per Lei.

In realtà agli occhi di Dio tutti noi siamo amati e prediletti, ma molto spesso ci mancano gli occhi giusti per accorgercene. Ecco perché oggi è una buona occasione per chiedere proprio a Maria di donarci la sua stessa grazia e di sbloccare dentro di noi tutte le cose che non abbiamo digerito della nostra esistenza, per poter cantare anche noi il nostro Magnificat, e sentire nel profondo del cuore una misteriosa gratitudine che ci fa benedire ciò che fino a ieri pensavamo essere invece il motivo della nostra infelicità.