• Ci dimostreremmo servi liberi e gioiosi nelle mani di Dio per dare il contributo nell’edificazione della comunità e per l’apostolato con la ricchezza del proprio essere, vivendo la povertà evangelica e paolina (Mc 6; Fil 3, 7-14) senza “vergognarsi della potenza del Vangelo che è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Rm 1, 16-17) e per sperimentare e testimoniare che solo “la Parola del Vangelo“ corre veloce, libera e realizza ciò che annuncia” (Cfr. Atti, Eb 12, 4).
  • In un mondo che fa preferenze e che distingue tra grandi e piccoli… siamo collaboratori e perciò tutti uguali: ognuno chiamato a scoprire i talenti, i doni i carismi che ha ricevuto mettendoli in comune con gratuità e generosità, nella continua ricerca del bene comune, senza invidiare i doni degli altri (Cfr. Ga 6, 1-10).
  • Il servizio ministeriale-apostolico è ad alto prezzo, costa molto in fatica, impegno, “tribolazioni”: consapevolezza serena e “parresia” evangelica in chi è chiamato a svolgere questo servizio (1Cor 4, 2-7; 2Cor 2, 17); non c’è più tempo per sé, non si vive per una sistemazione, ma per cercare il bene degli altri contribuendo a far crescere il “Regno di Dio” attorno a sé (Cfr. 1 Cor 9, 1ss).
  • Collaboratori e amministratori del Signore e perciò dimostrarsi vigilanti nel non edificare “con materiali inadeguati” (cioé mettere se stessi al centro dell’attenzione, poggiarsi solo su competenze umane, autoaffermazione, individualismi), ma saper mettere a fondamento del servizio ministeriale e dell’apostolato paolino: Cristo, la sua sapienza, la Parola di Dio, l’Eucarestia… Intensa e ricca vita di preghiera e di fede dinamica e creativa (Cfr. vita di preghiera di Cristo nel Vangelo di Luca, At 13, 1-3 e l’esperienza di san Paolo in Rom 8, 1ss; 1Tess 5, 1ss…).
  • Si adora il Padre; si confessa che Gesù è il Cristo: non si fa in cerca di miracoli appariscenti e strepitosi, ma si crede nel miracolo del servizio apostolico paolino svolto nel quotidiano sotto i segni della fatica e del nascondimento per amore di Cristo; si cerca di tenere il cuore aperto all’azione dello Spirito Santo che rende molto responsabili e concreti nel servizio quotidiano, cominciando dalle piccole cose; si vive il carisma della carità (1Cor 13, 1-7); nell’attesa della venuta definitiva di Cristo (maranathà), ma che dobbiamo credere già presente ed operante, soprattutto nell’attività apostolica quotidiana (Cfr. Mt 28, 20…).