1. Non basta nascere con la grazia del battesimo a vita nuova, bisogna poi crescere e sviluppare tutte le capacità e risorse spirituali: come avviene anche dopo la nascita naturale, per esempio è necessario anche lo svezzamento).

  2. Per vivere da cristiani non basta non fare, non basta limitarsi ad evitare aspetti negativi.

  3. E nemmeno vivere da superficiali, pensando che ormai con Cristo ci si può scrollare di dosso la legge, i comandamenti e le varie regole: questo è anche vero, con la grazia, nella nuova alleanza non sono importanti penitenze e rinunce, ma siamo chiamati a vigilare, dando tutta la nostra collaborazione, per vivere secondo Cristo nella carità con tutto quello che comporta…

  4. Non è sufficiente pensare solo alla giustificazione (con Cristo siamo salvati e giustificati: cioè che ormai ci è stata aperta la porta della salvezza che nessuno può più chiudere): Cristo è per ognuno di noi non solo “giustificazione”, ma anche “santificazione, redenzione, pace, sapienza” (cfr. 1Cor 1,30); il progetto del Padre, ciò che da’ veramente gloria al Padre è vivere da figli suoi, perciò diventare santi (come Lui è santo), accogliendo e testimoniando la sapienza del vangelo di Cristo.

  5. Non ogni desiderio umano è concupiscenza e risulta negativo. Come faccio a comprenderlo e a discernere? Il desiderio è male quando in esso non c’è amore di Dio e dei fratelli. E la parola di Dio ci indica due modi molto concreti e pratici per stabilirlo. Primo: devo amare Dio fino a sentirmi appagato, cioè riconoscente; in poche parole se ho fatto esperienza dell’amore di Dio, esperienza profonda di salvezza. Infatti Paolo nelle lettere è solito contrapporre comportamenti negativi, nella vita degli uomini, ad un atteggiamento di lode e di ringraziamento (Cfr. Ef 5, 3-4; 5,20; Rom 8,28; Fil 4,6; Col 3,15; 1Tess 5,18; Col 4,2…). D’altra parte San Paolo non parla tanto di credere in Dio, ma di lodarlo e di ringraziarlo: perché solo una serena disposizione d’animo e un cuore riconoscente, in qualsiasi circostanza, sono la prova della misura in cui amiamo veramente Dio nella vita; infatti può avvenire solo dopo aver fatto esperienza del suo amore e tutto il resto diventa relativo e secondario, anche il dolore e la povertà… L’inizio della ribellione degli uomini contro Dio è la mancanza di un cuore riconoscente. Per la Bibbia infatti un grave peccato è l’ingratitudine verso Dio. Secondo devo amare il prossimo tanto da non provare invidia, cioè tanto da riuscire a gioire e valorizzare i doni dei fratelli, con libertà interiore e semplicità di cuore (cfr. Fil 2, 1ss e Col 3, 1ss: “abbiate gli stessi sentimenti di Cristo Gesù… considerate gli altri superiori a voi stessi… siate affabili gli uni verso gli altri… stimatevi a vicenda con amore”.