
Un appuntamento annuale nel quale si cerca di spiegare alle comunità parrocchiali l’importanza di seguire anche la via delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti, che in Italia sono circa 31mila attivi nelle 226 diocesi in cui è suddiviso il nostro Paese. Cifra che comprende anche 250 fidei donum, cioè sacerdoti diocesani che svolgono il proprio ministero sacerdotale in Paesi di altri continenti, e 2.517 sacerdoti anziani o malati, che dunque non possono più svolgere pienamente il loro ministero pastorale.
«La Giornata nazionale – spiega il responsabile del Servizio promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti, sulla bellezza del loro servizio e sulla corresponsabilità richiesta alla comunità cattolica. È un’opportunità per esprimere gratitudine verso uomini di fede, speranza e prossimità, che ogni giorno offrono la loro vita per il bene delle comunità. Sostenerli non è solo un atto economico, ma un segno concreto di appartenenza e partecipazione ecclesiale».
Quello che si propone in questa Giornata di sensibilizzazione è quello di versare del denaro nelle casse del Sostentamento affinché la Chiesa italiana possa far fronte al mantenimento dei sacerdoti. Un invito che al momento non trova ancora una risposta significativa su questo versante. Sempre secondo i responsabili del Servizio Cei nell’anno 2024 con questa forma di contribuzione sono stati raccolti 7,9 milioni di euro. Cifra in sè ragguardevole, ma che rappresenta l’1,5% del totale messo in campo dalla Cei per il sostentamento del clero, che nello stesso anno ha ammontato a 522 milioni di euro. Lo stesso Servizio precisa che il totale dei proventi per il sostentamento del clero ammonta a 402,6 milioni di euro, di cui 359,3 milioni provenienti dalla quota dell’8xmille (è una delle tre finalità costitutive), 35,4 milioni dai redditi degli Istituti diocesani, mentre altri 119,7 milioni (il 22,9% del totale) arrivano complessivamente da entrate personali dei sacerdoti (molti di loro hanno svolto per diversi anni il lavoro di docente, per esempio), e di parrocchie ed enti.
Spesso si dimentica che le offerte raccolte dal Sostentamento del clero sono deducibili fiscalmente (quindi con un vantaggio fiscale per il contribuente), come previsto dalla revisione del Concordato oltre quarant’anni fa. Il contributo è libero e sono deducibili fino ad un massimo di 1.32,91 euro l’anno.
Ma allora come si può contribuire concretamente al Sostentamento del clero? Le modalità sono diverse e offrono un ventaglio di possibilità per tutti. La prima può essere fatta attraverso il pagamento di un bollettino postale (numero 57803009) intestato all’Istituto centrale sostentamento del clero via Aurelia 796, 00165 Roma, con la causale “erogazioni liberali art.46 L.222/85.
La seconda strada è la donazione con l’uso della carta di credito (Mastercard e Visa) chiamando il numero verde 800825000 o anche attraverso il sito www.unitineldono.it/dona-ora/.
Come per la carta di credito, analogo versamento può essere effettuato con Paypal sempre sul sito già citato.
Quarta modalità di contribuzione attraverso un bonifico bancario sull’iban IT 33 A 03069 03206 100000011384 a favore dell’Istituto sostentamento clero specificando nella causale “Erogazioni liberali art46 L.22/85 ai fini della deducibilità.
Quinta e ultima via è il versamento direttamente presso gli Istituti diocesani sostentamento clero, il cui elenco si può consultare sul sito www.icsc.it/sitema/istituti.
Insomma tante modalità, ma il filo rosso che le unisce è la voglia di sostenere i nostri sacerdoti che hanno deciso di donare la propria vita al servizio delle nostre comunità e degli altri. Un gesto nel quale si racchiude anche un ringraziamento.