• Avere un’idea debole e distorta del peccato fa parte del nostro essere peccatori. “Nel cuore dell’uomo parla il peccato… Egli si illude con se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla (Sl 36, 2-3). Nel cuore dell’uomo parla il peccato: per questo è assurdo attendersi che l’uomo ammetta il male, ne comprenda la vera natura e lotti contro…
  • Il peccato più grave consiste nell’ INDIFFERENZA, PRESUNZIONE e nell’ ASEBEIA: rifiuto di glorificare e ringraziare Dio. Consiste nell’ignorare Dio, dove, però, ignorare non significa tanto “non sapere che esiste”, quanto “fare e vivere come se non esistesse”. Si capovolgono addirittura le posizioni: l’uomo diventa il vasaio e Dio il vaso che l’uomo vorrebbe modellare a suo piacimento (cfr Rm 9,20). Mentre Gesù chiama Regno di Dio la giustificazione mediante la fede, la purificazione battesimale e la comunione nello Spirito.
  • Il popolo non riconosce più il suo vero nemico che è ingannatore, bugiardo. Molte persone ne hanno un’idea molto inadeguata. Quello che Cristo dice del Regno di Dio vale anche per il regno del peccato (Lc 17, 21); quando vi dicono: il peccato è qui o il peccato è là, non credeteci, perché il peccato è dentro di voi. Più che liberarsi dal peccato la gente cerca di liberarsi dal rimorso del peccato… (cfr l’atteggiamento sfuggente di Adamo ed Eva, dopo la colpa). Il mondo ha perso il senso del peccato. Ha paura di tutto fuorché del peccato. Ha paura dell’inquinamento, delle malattie… e non ha paura del peccato come inquinamento delle coscienze e dei “cuori”.
  • Per questo il male è ingannatore: è vero che la fede in Cristo e l’apertura al Vangelo rende liberi e ci orienta con fiducia verso il futuro e ci fa vincere la paura del passato e del peccato, ma questo che è un valore e il frutto della salvezza, può diventare un alibi per continuare a vivere nella mediocrità e nella superficialità; e a lungo andare rovina la nostra vita e anche quella degli altri…Uno degli aspetti del male e dire bene del male e male del bene (Is 5, 20)… Oppure esagerare un aspetto di male o un aspetto di bene in modo che il male sembra facile, comodo e utile, mentre il bene difficile, faticoso, inopportuno e quasi impossibile da vivere.
  • Quello che l’apostolo dice degli uomini che non hanno creduto alla creazione, vale anche, in un certo senso, per quelli che non credono nella risurrezione. Essi sono “inescusabili” perché ciò che si può conoscere della risurrezione è manifesto…Paolo nel capitolo 10 della lettera ai Romani  traccia un cammino completo della Parola. Tale cammino va dagli orecchi al cuore e dal cuore alle labbra. La fede nasce dall’ascolto. Giunge agli orecchi dell’uomo la Parola “è risorto”; dagli orecchi essa passa al cuore e qui avviene il miracolo sempre nuovo del credere. E abbiamo l’incontro misterioso tra grazia e libertà. Ed ecco allora il terzo momento: dal cuore quella Parola risale in superficie e diventa, sulle labbra, gioiosa professione di fede. E’ importante vivere questa dinamica perché la risurrezione che è carità è manifestata solo dalla vita nuova dei cristiani. Purtroppo questo avviene sempre più raramente, a motivo del peccato che rende l’uomo indifferente, duro di cuore.