
L’apostolo, il consacrato va preparato a entrare entro un contesto sociale e ideologico che non gli è favorevole, di cui non può disporre come un leader d’una «maggioranza»; avrà la sensazione che il suo messaggio non venga recepito né accolto, e neppure che sia considerato interessante e degno d’ascolto, perché questa società ormai ampiamente secolarizzata e post-cristiana percorre altri sentieri.
Insomma dev’esser lucidamente formato a esser minoranza, e sentirsi minoranza, quasi marginale, è scomodo, ma apre anche percorsi importanti e del tutto in linea con l’autentica identità del consacrato: implica una vera crescita interiore e la libertà di concentrarsi sull’essenziale, ovvero una purificazione che conduce a spogliarsi d’un contesto di certezze e garanzie, di appoggi e di mezzi che non siano quelli dettati dal Vangelo, per il quale si porta l’Annunzio camminando in povertà, senza borsa, senza due tuniche e mettendo in conto molti nemici e molti apparenti insuccessi (5).
E se di sicuro, dunque, questo non è il tempo di ricercare spazi privilegiati, non è neppure il caso di lasciarsi irretire nel clima di un amaro disfattismo. Se perciò il consacrato va preparato a esser minoranza, deve pure essere attrezzato a vivere questa collocazione o questo ruolo con intraprendenza e creatività, con fiducia e ottimismo, senza commettere l’errore di chiudersi dentro lo spazio “ecologico” dei suoi simili, del suo gruppo, di chi non gli chiede abbastanza di rendere ragione della sua speranza, o di chi non lo provoca sufficientemente a confrontarsi con altri modelli antropologici, o di chi gli consente semplicemente di ripetersi senza più alcuna fantasia e parresia. Non è forse oggi «l’ora di una nuova fantasia della carità»?
Sette virtù per oggi
«La sequela di Gesù che cerchiamo di realizzare come vita consacrata nel nostro tempo, suscita in noi atteggiamenti che simbolicamente vogliamo chiamare “sette virtù per oggi”. Le scegliamo fra i ricchi apporti dei gruppi, col timore di non averle incluse tutte. Esse ci renderanno capaci, come ha suggerito il Papa, di saziare la sete, fasciare le ferite, essere balsamo per le piaghe, soddisfare i desideri di amore, di libertà e di pace delle nostre sorelle e dei nostri fratelli. Con esse assumiamo il volto nuovo di una vita consacrata “sacramento e parabola del Regno di Dio”.
– Profondità: discernimento evangelico, autenticità (verità)
– Ospitalità e gratuità
– Non violenza e mitezza
– Libertà di spirito
– Audacia e capacità creativa
– Tolleranza e dialogo
– Semplicità: dar valore alle risorse povere e piccole».