Inaugurato a Torino, a cento anni dalla morte e a due mesi dalla canonizzazione, un percorso multimediale, curato dalla società Mediacor, che racconta la vita, la spiritualità e le opere del “Santo delle otto beatitudini”, come lo definì Giovanni Paolo II. Il cardinale di Torino Repole: «Mi piacerebbe che Frassati diventasse per i giovani un modello di gioia, serenità e realismo, cioè di capacità di cogliere il tutto della vita senza tralasciare nulla»

«Viviamo in un’epoca di passioni tristi. Mi colpisce sempre la tristezza, soprattutto nei più giovani, e ancor di più mi colpisce il fatto che siano poche le persone generalmente gioiose. Allora mi piacerebbe che Pier Giorgio Frassati possa essere per i giovani un modello di gioia, serenità e realismo, cioè di capacità di cogliere il tutto della vita senza tralasciare nulla».

È la riflessione dell’arcivescovo di Torino, il cardinale Roberto Repole, all’inaugurazione, sabato mattina, di “Verso l’Altro”, il nuovo spazio espositivo multimediale dedicato a Pier Giorgio Frassati e allestito nell’ex canonica della chiesa torinese di Santa Maria di Piazza.

Frassati, morto a Torino cento anni fa, il 4 luglio 1925, sarà canonizzato da papa Leone XIV il prossimo 7 settembre in piazza San Pietro insieme a Carlo Acutis.

Attivo nella Fuci e nell’Azione Cattolica, Frassati visse la carità cristiana come azione sociale e politica: antifascista, promosse riforme universitarie, sostenne un’alleanza tra popolari e socialisti come diga al regime e denunciò le violenze squadristiche. Nel 1923 si dimise dal circolo fucino per protesta contro l’omaggio dei cattolici a Mussolini. Diceva: «Il fascismo esercita la violenza e il popolo è oppresso». In lui la spiritualità si intrecciava con l’impegno per i più fragili, con la montagna come simbolo di elevazione “verso l’alto”.

Realizzata da Mediacor, società di comunicazione che ha già curato diverse installazioni museali per il mondo ecclesiale, come il Polo culturale “Cultures and Mission” dei Missionari della Consolata a Torino, il percorso “Antonius” dei Frati minori conventuali a Padova e il riallestimento del Museo Don Bosco a Chieri, con il sostegno della Fondazione Crt, della Conferenza episcopale italiana e dell’Opera diocesana Pier Giorgio Frassati, l’esposizione propone un percorso emozionale e immersivo, accessibile a tutti, che racconta la vita e l’esperienza spirituale di Pier Giorgio Frassati attraverso l’uso di tecnologie multimediali avanzate, tra cui proiezioni luminose, suoni e audio evocativi con la lettura di lettere di e a Pier Giorgio, pannelli interattivi e applicazioni che guidano i visitatori in un viaggio biografico, esplorando il contesto storico nel quale Frassati ha vissuto, i luoghi significativi della sua vita: Torino, le sue periferie, le città europee da lui visitate, la campagna di Pollone e, in particolare, la montagna, simbolo della sua ricerca “verso l’alto”.

«Mi piacerebbe che i giovani», ha sottolineato Repole nel suo intervento, «possano imparare da Pier Giorgio la gratuità, in un’epoca in cui sembra che l’unica legge di tutto sia l’utilitarismo. Ma con l’utilitarismo non soltanto non esisterebbe la chiesa, ma non esisterebbe neanche la società e ce lo dimentichiamo troppo spesso», ha ammonito il cardinale, sottolineando che «è la gratuità a fondamento di tutto» e che «c’è bisogno oggi di ritrovare un senso della società non elitaria perché o ci siamo tutti o non c’è nessuno». Frassati, dunque, come modello «di un ragazzo pieno di vitalità e di gioia ma anche impegnato socialmente, politicamente, e anche questo penso sia un messaggio decisivo in un tempo come quello di oggi, nelle nostre democrazie occidentali che sono davvero a rischio».