
Viviamo in un periodo di interregno, in cui le vecchie regole e situazioni non funzionano e non valgono più, e quelle nuove non sono ancora state inventate. Trattasi di un periodo di incertezza, in cui le stesse utopie sono state privatizzate, così che ciò che sogniamo è un posticino tranquillo in un mondo irreparabilmente non migliorabile.
Quali le conseguenze? Siamo al bivio dell’umano. E Papa Francesco ha ribadito che «oggi siamo a un tornante della storia. È in pericolo l’uomo, la persona umana. Si è instaurata la cultura dell’usa e getta: quello che non serve si getta. I bambini, gli anziani (con questa eutanasia nascosta che si sta praticando), i più emarginati. Questa è la crisi che stiamo vivendo». Il danno più grave è la vita autentica. Le sofferenze umane si sviluppano grazie all’eccesso di possibilità invece che, come succedeva in passato, dall’abbondanza di proibizioni. Le depressioni nascono dal terrore dell’inadeguatezza, che rimpiazza le nevrosi causate dai sensi di colpa.
I pensatori cristiani, più in profondità, affermano che il dramma del presente è l’assenza di orizzonti, di nostalgia dell’Altro. Si parla di eclissi di Dio. La fede appare infatti una cosa inutile, e il peccato si presenta come virtù. Il modello dell’etica del sacrificio, della “formica” fa posto a quello della promozione, della possibilità, della cicala. Tacciono i “Padri della Chiesa” e arriva “Madonna”, tace Sant’Agostino e si fa strada Lady Gaga. Termini come “città dell’uomo e città di Dio”, “bene e male”, “Provvidenza” non significano quasi più niente. Il cristianesimo appare da subito datato, pesante, opprimente, nemico della libertà individuale e della felicità.
Occorre un radicale ripensamento e una revisione del modo in cui viviamo e dei valori che ci guidano. La crisi del profeta, specchio delle nostre paure Elia è il profeta coerente, il “porta-voce” dell’unico Dio, consapevole di essere stato chiamato e inviato; fedele alla sua missione, annuncia la Parola del Signore anche quando essa contrasta con l’agire degli uomini, senza cedere alle strumentalizzazioni dei falsi profeti e della regina che li sostiene.