
Ecco perché la Chiesa, anzi il mondo intero, ha bisogno del silenzio del Conclave, così come ha bisogno di riti e gesti dalla storia antica, forse lontani dal mondo contemporaneo e dalla sua sensibilità, ma carichi di tutta l’attesa dell’umanità. In quei corridoi solenni, apparentemente ermetici di fronte all’agitarsi della storia ma in secolari testimoni delle umane vicende, i cardinali hanno un compito molto grave: mettersi in ascolto degli ultimi, delle donne spesso calpestate e violate, dei poveri schiacciati da interessi privi di anima, dei piccoli sfruttati e abbandonati. In questo momento quegli uomini in veste filettata sono chiamati a guardare in faccia il dolore del mondo e fare come Cristo, che ha scelto di stare accanto all’umanità che spera, a partire proprio da chi speranza non ne ha più.