Il Giubileo dei volontari: «Serviamo ogni vita, così si ferma lo scarto»

Tra i 25mila pellegrini attesi domani e domenica – il quinto dei “grandi eventi” dell’Anno Santo – ci saranno anche i volontari del Movimento per la Vita. Parla la presidente Marina Casini

Il Giubileo del mondo del volontariato porta a Roma un “popolo” che il Papa ha più volte lodato come «una delle cose più grandi che ha la società italiana» e il presidente della Repubblica Mattarella ha definito «dono» ed espressione della «cultura della cura», una «risorsa preziosa» per il nostro Paese. Il Movimento per la Vita vive di volontariato. Lei che ne è presidente, ed è cresciuta dentro questo spirito grazie a suo padre Carlo, come vede oggi il volontariato italiano?

Cosa porta nel movimento del volontariato nel nostro Paese quello proprio dei Centri di aiuto alla vita? Quale valore, e quale stile?

Questo particolare evento giubilare porta a Roma migliaia di volontari, impegnati sui più diversi fronti. Speravano di poter incontrare e ascoltare il Papa, ma la sua situazione di salute sembra parlare in modo forse ancora più eloquente proprio ai volontari. Da credente e da volontaria, che valore assume ora questo pellegrinaggio?

Come si rende sensibile e consapevole una società che sembra aver ceduto alla “cultura dello scarto”, diametralmente opposto?

Cinque anni fa, il 23 marzo, moriva suo padre Carlo, pioniere del volontariato. Cos’ha imparato da lui?