«Biancaneve sarà sempre più bella della Regina cattiva. Con questa affermazione intendo sostenere che vi è una specifica qualità della bellezza umana, la quale raggiunge la pienezza quando tutta la personalità è armoniosa e proporzionata, e che quindi è tale se riguarda non solo il corpo ma anche la mente e il cuore. Questa è la ragione per la quale la Regina, per quanto bella, sarà sempre meno bella di Biancaneve.
Il primato di quest’ultima non è una questione di qualità fisiche ma di interiorità, dipende dalla sorgente di quella luce che si manifesta negli occhi e che rivela la trasparenza dell’anima. L’anima della Regina è priva di slancio verso la giustizia, la bontà e l’autenticità, cioè verso la bellezza in sé, e questo la porta a concepire la sua bellezza solo come uno strumento per la propria affermazione, come un’arma efficacissima per incrementare il suo potere. Non è la sola: molte persone considerano la propria bellezza esattamente come un’arma al servizio del successo e del potere.
Facendo così però ottengono che la loro bellezza, per quanto meticolosamente curata per risultare seducente, risulti invece costruita, artefatta, magari perfino contraffatta, di certo priva di grazia e di gratuità. È questo il motivo per cui, quando queste persone si siederanno di fronte allo specchio sapiente chiedendo: «Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?», lo specchio, senza lasciarsi ingannare dal luccichio dell’esteriorità, risponderà a ognuna inesorabilmente: «Tu sei bella, Regina, ma Biancaneve è più bella di te».
C’è una bellezza legata all’avere e al potere, e c’è una bellezza legata all’essere e al condividere, alla dimensione fraterna dell’esistere. E siccome la relazione e l’armonia sono la logica intima dell’essere, è evidente che chi vive secondo tale logica (ovvero all’insegna del bene e della giustizia) risulterà infallibilmente più bello, più luminoso, più splendente, rispetto a chi vive in modo contrario alla logica dell’armonia relazionale».