Brumat Anita

(n  +04/09/2015)

Anita ci ha lasciati all’alba del primo venerdì del mese, lei che credeva fermamente alla “Grande promessa” del Sacro Cuore di Gesù ed è stata sempre fedele all’impegno del primo venerdì. Infermiera professionale presso l’ospedale di Gorizia, al centro cardio-reumatologico, ha saputo armonizzare i non lievi incarichi lavorativi con l’apostolato. Fedele all’associazionismo cattolico, sensibile al problema delle vocazioni, zelatrice del seminario, volontaria dell’Unitalsi ed attivamente partecipe in tanti pellegrinaggi a Lourdes, assistendo i malati, qui ha avuto modo di conoscere altre due volontarie dell’Unitalsi ed ancille: Luisa Vannini e Agata Baggi. Erano gli inizi degli anni Ottanta ed è stato proprio a Lourdes che nel luglio del 1982 è entrata in noviziato. Tanto desiderosa di approfondire la propria vocazione e generosamente disposta a parteciparla ad altre, ha pronunziato la professione perpetua durante gli esercizi spirituali nella casa “Divin Maestro” ad Ariccia nel 1989. Nella diocesi di Gorizia è stata sempre un’ancilla ammirevole ed è subentrata nella responsabilità e nell’animazione del gruppo, quando le prime ancille “storiche” sono morte, ed è stata anche membro del Consiglio della nostra Associazione.  Per la sua chiesa parrocchiale di Farra d’Isonzo è stata una benedizione: ha curato la liturgia, il canto sacro, il decoro del culto, oltre alla cura dell’altare, dei lini sacri e delle vesti liturgiche dei celebranti. Ha avuto cura del parroco, don Lucio Simonit assistendolo con delicatezza e competenza infermieristica e rimanendogli accanto fino alla morte con una dedizione che ha commosso tutta la diocesi di Gorizia, anzi il vescovo ha voluto insignirla dell’onorificenza pontificia. Il grave male che l’ha aggredita negli ultimi tempi non le ha impedito la partecipazione agli esercizi annuali e solo nel luglio 2015 ha dovuto rinunciarvi. E’ stato un esempio di fedeltà e di zelo vocazionista.